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PREFAZIONE

del Mons. Vescovo

MASSIMO CAMISASCA

Il Signore, come a Pentecoste, vuole realizzare uno dei più grandi miracoli
che possiamo sperimentare: far sì che le tue mani, le mie mani, le nostre mani
si trasformino in segni di riconciliazione, di comunione, di creazione. Egli
vuole le tue mani per continuare a costruire il mondo di oggi. Vuole costruirlo
con te. E tu, cosa rispondi? Cosa rispondi, tu? Sì o no?

(Papa Francesco, Campus Misericordiae, Cracovia, 30 Luglio 2016)

 

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  L’opera educativa è un impegno, anzi una vocazione meravigliosa. Sono tanti i motivi d’intima e sincera gratitudine che abitano il mio cuore nel ripensare a tutti questi anni in cui il Signore mi ha chiesto di accompagnare tanti Suoi figli, per tratti più o meno lunghi di cammino.

  È grande la gioia nel contemplare lo stupore che illumina gli occhi di un giovane, di un ragazzo, di un bambino, nell’istante in cui si accorge che il tuo sguardo lo sta abbracciando con una fiducia che mai aveva pensato di poter conquistare o meritare. È grande la gioia nel percepire il suo cuore dischiudersi, per accogliere l’invito a sognare la propria vita secondo l’ampiezza
di orizzonti inaspettati e sconosciuti, eppure segretamente desiderati.
  È infine meraviglioso poter intravvedere, tra silenzi e parole, gesti e sguardi, il germogliare di un “sì”; fragile, semplice, fecondo.

 

  L’Oratorio è quel luogo di relazioni, quel grembo, dove tale prodigio può continuare ad avvenire: nell’amicizia che unisce sacerdoti e giovani animatori, nell’intesa tra questi e i bambini e persino nella disponibilità con cui i più piccoli si affidano agli adulti. Una vera circolarità virtuosa, capace di far scorrere una nuova linfa d’amore e di vita nei nostri cuori, per poi diffonderla nelle nostre case, nei nostri quartieri, nelle nostre città. Sotto questa luce tutto ciò di cui è “fatto” l’Oratorio assume un diverso e ben più profondo valore: il gioco, i laboratori, i balli, il teatro, la musica, diventano lo strumento attraverso cui compromettersi in un rapporto educativo che permette di guardare con fiducia al futuro.


  Non lasciamoci scoraggiare da timori, fatiche, delusioni! Il Signore è fedele, continua a rimanere in mezzo a noi per donarci ciò di cui più abbiamo bisogno, il Suo Spirito di carità!
 

  Spinto da questa coscienza ringrazio coloro che, con grande generosità, rendono gli Oratori della nostra Diocesi spazi animati da una forte tensione educativa. Ringrazio gli autori di questo sussidio. Ringrazio i sacerdoti e gli educatori che, preparando le attività estive, “incontreranno” queste mie parole. Ringrazio davanti a Dio i tanti che non riuscirò a raggiungere direttamente.   Infine, permettetemelo, desidero ringraziare di vero cuore gli animatori più giovani che, con passione ed entusiasmo, si spendono a servizio della gioia dei più piccoli: è davvero consolante, siete un luminoso segno di speranza e di vita!
A ciascuno va il mio incoraggiamento, la mia benedizione, il mio saluto.

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+ Massimo

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Mi dirai: Padre, ma io sono molto limitato, sono peccatore, cosa posso fare?
Quando il Signore ci chiama non pensa a ciò che siamo, a ciò che eravamo,
a ciò che abbiamo fatto o smesso di fare. Al contrario: nel momento in cui ci
chiama, Egli sta guardando tutto quello che potremmo fare, tutto l’amore che
siamo capaci di contagiare. Lui scommette sempre sul futuro, sul domani.

(Papa Francesco, Campus Misericordiae, Cracovia, 30 Luglio 2016)

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